Sono il Comune di Salve e rappresento una realtà caratteristica del Sud Salento che insieme alla mia frazione di Ruggiano e alle marine di Pescoluse, Torre Pali, Posto Vecchio e parte di Lido Marini offre l’opportunità di godere di diversi scenari nell’arco di pochi chilometri.
Tra borghi, campagne e spiagge immacolate amo incantare i miei cittadini e tutti i visitatori che ogni anno accorrono. Mi piacerebbe percorrere insieme a voi alcune tappe del mio percorso storico che ha origini lontane così come il mio nome che risale dominazione romana. Il nome Salve deriverebbe infatti dal nome del centurione romano Salvius, che nel 267 a.C. avrebbe avuto queste terre in premio dopo l’assoggettamento del Salento a Roma.
I primi insediamenti sul mio territorio risalgono alle origini della civiltà umana, a circa sessantamila anni fa, lo testimonia la scoperta avvenuta negli anni ’70 di una serie di grotte in località Montani che hanno riportato alla luce ben 70.000 anni di storia grazie al ritrovamento di diversi utensili e frammenti di ossa. Ricordo che tra il XVI e il XV secolo a.C. la presenza umana del mio territorio si concentrò nel villaggio di Spigolizzi nei pressi dell’omonima masseria e tra il 1440 a.C e il 470 a.C. in un villaggio messapico detto “della Chiusa” nei pressi della masseria del Fano.
Nei secoli successivi, con l’avvento del feudalesimo qui dominarono diverse famiglie nobiliari, tra cui i dell’Antoglietta, i Caracciolo, gli Altavilla, i del Balzo, i Chiusi e i Gallone. Testimonianza del lustro che acquistai in questo periodo sono i palazzi e le corti tuttora presenti nel mio Comune che ricordano con la loro eleganza e la loro bellezza.
Il mio territorio custodisce numerose bellezze come il Palazzo Ceuli, un edificio edificato in un periodo antecedente al XVI secolo che conserva nella sua parte storica un suggestivo cortile interno. A pochi passi si trova il castello che in origine era un piccolo fortilizio edificato dagli abitanti a cavallo fra il XIV ed il XV secolo e terminato nel 1415.
I miei antichi vicoli hanno la fortuna poi di custodire i più antichi trappeti del Salento, cioè antichi frantoi scavati nella pietra. In uno di essi vi è anche un altare dedicato alla Madonna della Grotta mentre nel frantoio Ipogeo Le Trappite, che risale al 1601 ed è interamente scavato nella roccia, sono ancora individuabili le antiche strutture produttive come macine, botole, sedili, cisterne.
Altra realtà caratteristica del Salento sono poi le numerose masserie che, disseminate su tutto il mio territorio, ricordano tradizioni e stili di vita semplici e genuini, lontani nel tempo ma vicini al cuore dei miei abitanti che più volte l’anno organizzano feste e ritrovi in alcune di esse.
Qui, tra antichi vicoli o verso le campagne, non è raro scorgere suggestivi monumenti religiosi, alcuni più imponenti, altri più umili ma tutti in grado di rappresentare in egual misura l’importanza e la profondità della fede per i miei abitanti. Il mio patrono è San Nicola e a lui è dedicata la Chiesa madre di San Nicola Magno che risale al VI secolo ed è custodita nella mie parte più antica. Dopo alcuni restauri e alcune modifiche assunse l’aspetto attuale nel 1672 quando fu completata con la torretta dell’orologio e con il campanile.
Al suo interno custodisce un tesoro molto importante, cioè l’organo a canne del 1628, l’organo più antico della Puglia.
Un’atmosfera molto diversa invece si respira spostandosi solo pochi chilometri verso le mie marine che sono considerate delle vere e proprie perle del Salento per le loro bellezze naturali.